L'ospedale
di Yirol
All’arrivo dei primi operatori di Medici con l’Africa Cuamm, nel 2006, l’Ospedale governativo di Yirol si presentava come una struttura abbandonata e non utilizzata dalla popolazione, se non per un padiglione gestito dalla Croce Rossa Internazionale. Reparti fatiscenti, le pareti crivellate da colpi di kalashnikov, al suolo sterco di vacche e capre al pascolo tra i padiglioni. I lavori di riabilitazione previsti nella prima fase si sono conclusi nel 2008 e sono stati finanziati dal Dipartimento della Protezione Civile del Governo italiano. Sono state riaperte la Chirurgia, la Maternità, la Pediatria e la Medicina. Il 16 febbraio dello stesso anno il complesso è stato inaugurato e intitolato alla memoria dell’On. Beniamino Andreatta.

Otto anni dopo, l’ospedale è un fiore all’occhiello della sanità sud sudanese, in una zona particolarmente ricca d'acqua e quindi con la concentrazione di popolazione e di bestiame tra le più alte dell'intero paese, stimata in oltre 175.000 di etnia prevalentemente Dinka. Un numero capace di cambiare ogni giorno da quando il processo di pacificazione, iniziato cUn numero capace di cambiare ogni giorno da quando il processo di pacificazione, iniziato con la firma degli accordi di pace nel 2005, ha facilitato il ritorno di molti sfollati anche con il miglioramento della viabilità. Esempio fra tutti è stata la costruzione del Ponte Italia, frutto della sinergia di un “sistema Italia” capace di mettere insieme l’ingegno e la generosità di molti italiani, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile.

Negli anni grazie all’intervento di Medici con l’Africa Cuamm, sostenuto da finanziamenti del Ministero Affari Esteri-Cooperazione Italiana e di altri donatori, hanno fatto seguito l’apertura di un centro di formazione, di un ambulatorio esterno, della farmacia e del laboratorio. Ultimo, in ordine cronologico, il nuovo reparto di Pediatria, un piccolo miracolo inaugurato nel difficile momento della guerra civile in cui è ripiombato il paese a fine 2013.

Con il supporto del Cuamm, nel 2010 è stato riattivato anche il servizio ambulatoriale di salute materna e riproduttiva che spinge oltre 300 donne al mese ad accedere ogni mese ai servizi di clinica prenatale. Complessivamente in un anno sono 1226 i parti effettuati in ospedale. Dona un parto sicuro per una mamma e il suo bambino.